I miracoli di Gesù

(128)

Donna guarita a distanza (463.7 - 463.8)

Gesù ha finito di parlare e fa per avviarsi verso una scaletta che dalla diga conduce alla riva. Forse vuole raggiungere la barca di Pietro che beccheggia presso un rudimentale approdo. Ma si volge di colpo e guarda fra la folla e grida: "Chi mi ha invocato per lo spirito e per la carne?"
Nessuno risponde.
Egli ripete la domanda e gira i suoi splendidi occhi sulla folla che si assiepa dietro alle sue spalle, non solo sulla via ma anche giù, sulla rena. Ancora silenzio.
Matteo osserva: "Maestro, chissà quanti in questo momento hanno sospirato a Te sotto l'emozione delle tue parole..."
"No. Un'anima ha gridato: <Pietà> e Io l'ho sentita. E per dirvi che è vero rispondo: <Ti sia fatto secondo che chiedi perchè giusto è il moto del tuo cuore>." E alto, splendido, stende imperiosamente la mano verso il lido.
(........)
Una donna si è fatta largo tra la folla. Sono ormai abbastanza pratica di vesti ebraiche per capire che non è ebrea, e di vesti.... oneste per capire che costei è una disonesta. Ma a velare le sue fattzze e le sue grazie, forse troppo procaci, si è avviluppata tutta in un velo, ceruleo come la veste ampia, eppure provocante nella forma che lascia scoperte le braccia bellissime. Si getta a terra e striscia fra la polvere sino a giungere a toccare la veste di Gesù che prende fra le dita e bacia proprio sull'orlo, e piange, tutta scossa dai singhiozzi.
Gesù che stava per rispondere a Cusa con un: "Voi siete in errore e..." china lo sguardo e dice: "Eri tu quella che mi invocava?"
"Sì... e non sono degna della grazia che mi hai fatto. Non avrei neppure dovuto chiamarti con lo spirito. Ma la tua parola... Signore... io sono peccatrice. Se mi scoprissi il volto molti direbbero il mio nome. Sono... una cortigiana... e una infanticida... e il mio vizio mi ha resa malata... Ero ad Emmaus, ti ho dato un gioiello, ... me lo hai reso... e un tuo sguardo... mi è sceso in cuore... Ti ho seguito... Hai parlato. Io ho detto in me le tue parole: <Sono fango, ma anelo a Te, Luce>. Ho detto. <Guariscimi l'anima, e poi, se vuoi, la carne>. Signore, sono guarita nella carne... e l'anima?..."
"L'anima ti è guarita per il pentimento. Va' e non peccare mai più. Ti sono rimessi i tuoi peccati."